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Archivio annuale 31 Dicembre 2010

Risoluzione del Parlamento Ue: riqualificare l´edilizia esistente

L´edilizia rappresenta circa il 12% del PIL dell´Unione Europea mentre gli edifici assorbono circa il 40% del consumo di energia e sono responsabili di circa il 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Le abitazioni, inoltre, non sono adeguate ai cambiamenti climatici; in tutti i paesi vi sono case non sufficientemente fresche d´estate e non sufficientemente calde d´inverno (oltre il 15% in Italia, Lettonia, Polonia, Cipro e il 50% in Portogallo) e in paesi come Cipro e l´Italia gli alloggi “non sono equipaggiati per far fronte a inverni rigidi”. Sulla base di tali considerazioni il Parlamento dell’Unione Europea ha approvato una risoluzione che sollecita l´avvio di programmi di efficientamento energetico degli edifici esistenti. In particolare, con il documento presentato da Bendt Bendtsen (PPE, DK) e approvato nei giorni scorsi con 511 voti a favore, 64 contrari e 57 astensioni, il Parlamento: * invita la Commissione a promuovere nuove iniziative a sostegno della ristrutturazione degli edifici nel contesto della prossima strategia innovativa, come ad esempio un partenariato innovativo sull´efficienza energetica in città efficienti sotto il profilo energetico/a emissioni zero;

  • incoraggia gli Stati membri a promuovere la sostituzione di determinati edifici inefficienti, non appartenenti al patrimonio storico-culturale, per cui gli interventi di riqualificazione non sarebbero sostenibili né efficaci sotto il profilo dei costi;
  • invita gli Stati membri ad accelerare l´introduzione di certificati di prestazione energetica rilasciati in modo indipendente da specialisti qualificati e/o accreditati, sportelli unici che forniscano l´accesso a consulenze e sostegno tecnico nonché incentivi finanziari disponibili a livello regionale, nazionale ed europeo;
  • sollecita gli Stati membri ad adottare sistematicamente la prassi di bandire appalti pubblici che prevedono criteri di efficienza energetica.

È quindi necessario, secondo l’europarlamento, avviare dei programmi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, partendo anzitutto dagli edifici pubblici.

[Fonte: www.europarl.europa.eu ]

[Testo: Risoluzione Ufficiale ]

Detrazione 55% per i lavori a cavallo del 2010 e 2011

La Legge di Stabilità (già Legge Finanziaria), approvata in via definitiva dal Senato ed ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha prorogato la detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici fino al 31 dicembre 2011 imponendo, tuttavia, la ripartizione della detrazione in 10 rate annuali anziché 5 come in precedenza previsto.
I contribuenti che hanno in corso dei lavori di riqualificazione, per i quali intendono usufruire della detrazione, che non termineranno entro il 2010 si chiedono come comportarsi per operare correttamente.

La prima risposta arriva dall’ENEA che ha aggiornato la Sezione FAQ (Frequently Asked Questions – Domande Ricorrenti) del proprio sito con la risposta al suddetto quesito (FAQ 65).

L’ENEA precisa che tutte le spese pagate entro il 2010 saranno detraibili in cinque anni (a partire dalla denuncia dei redditi dell’estate 2011); le spese effettivamente sostenute (pagate) nel 2011 saranno invece detraibili in 10 anni a partire dalla denuncia dei redditi dell’estate 2012.
La mancata conclusione dei lavori nel 2010 deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate con un’apposita comunicazione telematica entro il 31 marzo 2011, specificando le spese sostenute nel 2010. La documentazione degli interventi eseguiti, come al solito, deve essere trasmessa ad ENEA entro 90 giorni dal termine dei lavori.

Commissione europea richiama l’Italia sul rendimento energetico degli edifici

La Commissione europea ha chiesto formalmente all’Italia e alla Spagna di applicare integralmente la legislazione europea 2002/91/CE relativa al rendimento energetico degli edifici.
La legge, che ha l’obiettivo di ridurre significativamente il consumo energetico degli edifici per contribuire alla lotta contro il riscaldamento climatico e rafforzare la sicurezza energetica dell’UE, prevede che gli Stati membri adottino una metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici e che stabiliscano requisiti minimi in materia di rendimento energetico applicabili agli edifici di nuova costruzione e a quelli esistenti sottoposti a ristrutturazione. Chi acquista o affitta deve ricevere un attestato di rendimento energetico. L’attestato deve essere corredato di raccomandazioni per il miglioramento del rendimento energetico.
Inoltre la norma prevede che ciascuno Stato membro dell’UE sia tenuto a stabilire un sistema di ispezioni periodiche delle caldaie e degli impianti di condizionamento dell’aria.
Se entro due mesi da tale richiesta formale non sarà adottata alcuna misura per garantire l’adeguamento, la Commissione potrebbe decidere di citare gli Stati membri dinanzi alla Corte di giustizia.
La Commissione ritiene che l’Italia e la Spagna non abbiano adottato tutte le misure previste dalla legislazione europea. In particolare per quanto riguarda l’Italia la Commissione segnala che le disposizioni della legislazione italiana in materia di rilascio degli attestati di rendimento energetico degli edifici non rispondono alle esigenze fissate dalla direttiva 2002/91/CE. L’Italia non ha inoltre adottato alcuna misura relativa all’obbligo di ispezioni periodiche degli impianti di condizionamento dell’aria per valutarne il rendimento.

Incentivi della Regione Lombardia per impianti in strutture pubbliche

E’ stato approvato con decreto n.8413 dell’8 settembre 2010, il bando “Incentivi per la realizzazione di sistemi di climatizzazione per il soddisfacimento dei fabbisogni termici di edifici pubblici, attraverso pompe di calore” promosso dalla Regione Lombardia.

Il bando è finalizzato a sostenere la presentazione, da parte degli Enti locali, di progetti per la realizzazione di impianti di generazione di calore a pompa di calore per la climatizzazione di strutture pubbliche destinate al soddisfacimento delle finalità istituzionali degli enti proponenti.
In questo modo verrà promossa, inoltre, la diminuzione della dipendenza da combustibile fossile, la valorizzazione delle risorse energetiche disponibili localmente e il miglioramento delle condizioni ambientali, con la riduzione di emissioni clima-alteranti.

Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione in data 16 settembre, la dotazione finanziaria del bando è di 5 milioni di euro. Le domande di contributo dovranno essere presentate solamente on-line attraverso il sito web del Sistema Informativo Integrato della Programmazione Comunitaria 2007-2013 “Finanziamenti on Line”, disponibile all’indirizzo: https://gefo.servizirl.it/fesr

La procedura on line è disponibile fino alle ore 16,00 del giorno 15 febbraio 2011.

Per i dettagli è possibile trovare il testo integrale del decreto n. 8413 seguendo il collegamento: clicca qui.

Il Senato ha approvato la Finanziaria

Il Senato ha approvato definitivamente la Legge di Stabilità, di cui la Stampa riassume gli elementi fondamentali.

Ammortizzatori sociali e sgravi sul salario di produttività, scuole paritarie e università, editoria, allentamento del Patto di stabilità interno e l’eco-bonus del 55%, fino al recepimento di misure e tagli previsti per il 2011 con la manovra della scorsa estate (primi fra tutti il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, la riduzione dei trasferimenti a Regioni ed enti locali, il taglio lineare del 10% per i ministeri). L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva il ddl di stabilità e il ddl di Bilancio..
Unico spazio lasciato ai senatori quello degli ordini del giorno che, però, nella maggior parte dei casi si riducono solo ad un auspicio per il futuro: dal 5 per mille (si impegna il governo a stanziare 300 milioni in più con il primo decreto legge utile per arrivare ad una somma complessiva di 400 milioni di euro) al termine per la regolarizzazione degli immobili fantasma che potrebbe essere prorogato di un anno, cioè fino al 31 dicembre 2011.

Il testo dell’emendamento per il rinnovo

Vi riporto il testo dell’emendamento votato alla camera per il rinnovo della detrazione irpef del 55%:
Art. 1 Comma 47-bis. “Le disposizioni di cui l’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si applicano, nella misura ivi prevista, anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2011. La detrazione spettante ai sensi del presente comma è ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e all’articolo 29, comma 6 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, della legge 28 gennaio 2009, n.2.”

Ecobonus salvo per altri 12 mesi

La possibilità di utilizzare l’agevolazione fino al 31 dicembre 2011, diluendola in 10 anni e non più in 5, alla fine ha trovato posto nell’emendamento depositato dal relatore Marco Milanese (Pdl). Nei giorni scorsi il vice ministro dell’Economia, Giuseppe Vegas, aveva anticipato la possibilità di introdurre con un emendamento alla Camera, dove si discute la Legge di stabilità, la proroga alla detrazione. Ora l’emendamento è stato depositato e sarà con ogni probabilità approvato.

Possibili modifiche alla detrazione IRPEF del 55%

Il sottosegretario Stefano Saglia, anche con il contributo dei dati dell’Enea, ha messo a punto una proposta che ridurrebbe l’impatto per lo stato a soli 150 milioni fissando però dei paletti decisamente più rigidi. «Si adotterebbe la diversificazione delle aliquote di detrazione – spiega Saglia – quella per finestre e impianti scenderebbe al 41% mentre verrebbe confermato il 55% per tutti gli altri interventi». In più verrebbero introdotti dei tetti di spesa per unità di misura, ovvero 440 euro per metro quadro per le finestre; 600 euro per metro quadro per il solare e 9.000 euro per gli impianti. Con onere complessivo per lo stato, attualizzato al 2010, che arriva appunto a 150 milioni. L’alternativa, secondo lo schema progettato dal ministero, potrebbe essere quella di finanziare i contributi equivalenti con risorse prelevate sulle tariffe.
Nonostante lo sforzo dello Sviluppo, però, secondo Marco Milanese l’ipotesi più plausibile attualmente è ancora quella di una proroga dell’agevolazione così com’è, decidendo solamente se inserirla nel cosiddetto decreto milleproroghe o se al contrario, numeri permettendo, sia possibile anticiparlo già in aula con un emendamento alla legge di stabilità.
[Fonte: ilsole24ore.com]

Possibile detrazione irpef del 55% più restrittiva?

Alessandro Arona scrive nel sito del Sole24ore.com che ci sono forti possibilità che venga inserita la proroga delle detrazioni fiscali per gli interventi di risparmio energetico negli edifici nel decreto milleproroghe di fine anno.
Da mesi il governo, tramite il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, aveva fatto capire che si stava lavorando a un’ipotesi di proroga del 55% «più selettiva» di quella attuale. E cioè che, seguendo i suggerimenti del Cresme, premiasse gli interventi più efficienti come risparmio energetico, quali cappotti termici a muri e solai, caldaie, pannelli solari, e abbassasse invece le aliquote e i tetti di spesa per le finestre, finora gli interventi più utilizzati ma poco produttivi (da soli) in termini di risparmio energetico.
Sarà quindi molto probabile che il governo crei una nuova versione della detrazione per il risparmio energetico degli edifici con tetti più limitati sia in termini economici che prestazionali.

Vegas cambia idea? Un lume di speranza per la proroga del 55%

Il governo ha annunciato che valuterà la presentazione nell’aula della Camera di un emendamento al ddl stabilità per prorogare il bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. L’apertura è arrivata dal viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas durante l’esame dell’ex finanziaria in commissione Bilancio.

«Faremo una riflessione da qui all’aula – ha detto Vegas – per valutare il problema e presentare un emendamento in Aula che recepisca l’argomento». Il governo, ha spiegato Vegas, si era già impegnato a inserire la proroga dell’ecobonus nel prossimo decreto milleproroghe. Tuttavia, «molte affermazioni» fatte nel dibattito in commissione Bilancio «sono assolutamente condivisibili. In un momento di difficoltà dell’economia è sicuramente utile creare qualche stimolo alla domanda». Per questo, ha aggiunto il viceministro dell’Economia, «per l’aula mi riservo di fornire una documentazione sugli effettivi costi del provvedimento».

L’eliminazione del bonus del 55% per l’efficienza energetica risulta incompatibile con l’impegno assunto in sede europea di riduzione del gas serra e il venire meno di questa misura determinerebbe un grave danno economico ad oltre 400 mila imprese che occupano oltre tre milioni di dipendenti.

Le misure di efficienza energetica sono inoltre indispensabili per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale vincolanti relativi all’accordo 20-20-20 sottoscritto dal nostro paese in sede europea. Tutti i Paesi industrializzati stanno sostenendo con misure rilevanti sia la ricerca e l’innovazione tecnologica che l’economia verde quali fondamentali driver di crescita e di opportunità per lo sviluppo di nuove imprese e la conseguente creazione di nuova occupazione.