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9 Miliardi di euro in saldo positivo per le detrazioni irpef del 55%

Il Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Teritorio) e Uncsaal (Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio e Leghe) hanno recentemente presentato un rapporto secondo il quale la detrazione fiscale del 55% sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici genererebbe a regime un saldo positivo per il Sistema Paese di circa 9 milioni di euro.

Secondo il presidente di Uncsaal, Corrado Bertelli, una mancata conferma del provvedimento potrebbe portare ad una forte contrazione del mercato italiano dei serramenti, stimata attorno al 27%, che si tradurrebbe nella perdita di 10.000 posti di lavoro e la chiusura di centinaia di aziende.

[Fonte: Expoclima.net ]

Il Senato ha approvato la Finanziaria

Il Senato ha approvato definitivamente la Legge di Stabilità, di cui la Stampa riassume gli elementi fondamentali.

Ammortizzatori sociali e sgravi sul salario di produttività, scuole paritarie e università, editoria, allentamento del Patto di stabilità interno e l’eco-bonus del 55%, fino al recepimento di misure e tagli previsti per il 2011 con la manovra della scorsa estate (primi fra tutti il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, la riduzione dei trasferimenti a Regioni ed enti locali, il taglio lineare del 10% per i ministeri). L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva il ddl di stabilità e il ddl di Bilancio..
Unico spazio lasciato ai senatori quello degli ordini del giorno che, però, nella maggior parte dei casi si riducono solo ad un auspicio per il futuro: dal 5 per mille (si impegna il governo a stanziare 300 milioni in più con il primo decreto legge utile per arrivare ad una somma complessiva di 400 milioni di euro) al termine per la regolarizzazione degli immobili fantasma che potrebbe essere prorogato di un anno, cioè fino al 31 dicembre 2011.

Possibili modifiche alla detrazione IRPEF del 55%

Il sottosegretario Stefano Saglia, anche con il contributo dei dati dell’Enea, ha messo a punto una proposta che ridurrebbe l’impatto per lo stato a soli 150 milioni fissando però dei paletti decisamente più rigidi. «Si adotterebbe la diversificazione delle aliquote di detrazione – spiega Saglia – quella per finestre e impianti scenderebbe al 41% mentre verrebbe confermato il 55% per tutti gli altri interventi». In più verrebbero introdotti dei tetti di spesa per unità di misura, ovvero 440 euro per metro quadro per le finestre; 600 euro per metro quadro per il solare e 9.000 euro per gli impianti. Con onere complessivo per lo stato, attualizzato al 2010, che arriva appunto a 150 milioni. L’alternativa, secondo lo schema progettato dal ministero, potrebbe essere quella di finanziare i contributi equivalenti con risorse prelevate sulle tariffe.
Nonostante lo sforzo dello Sviluppo, però, secondo Marco Milanese l’ipotesi più plausibile attualmente è ancora quella di una proroga dell’agevolazione così com’è, decidendo solamente se inserirla nel cosiddetto decreto milleproroghe o se al contrario, numeri permettendo, sia possibile anticiparlo già in aula con un emendamento alla legge di stabilità.
[Fonte: ilsole24ore.com]

Vegas cambia idea? Un lume di speranza per la proroga del 55%

Il governo ha annunciato che valuterà la presentazione nell’aula della Camera di un emendamento al ddl stabilità per prorogare il bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. L’apertura è arrivata dal viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas durante l’esame dell’ex finanziaria in commissione Bilancio.

«Faremo una riflessione da qui all’aula – ha detto Vegas – per valutare il problema e presentare un emendamento in Aula che recepisca l’argomento». Il governo, ha spiegato Vegas, si era già impegnato a inserire la proroga dell’ecobonus nel prossimo decreto milleproroghe. Tuttavia, «molte affermazioni» fatte nel dibattito in commissione Bilancio «sono assolutamente condivisibili. In un momento di difficoltà dell’economia è sicuramente utile creare qualche stimolo alla domanda». Per questo, ha aggiunto il viceministro dell’Economia, «per l’aula mi riservo di fornire una documentazione sugli effettivi costi del provvedimento».

L’eliminazione del bonus del 55% per l’efficienza energetica risulta incompatibile con l’impegno assunto in sede europea di riduzione del gas serra e il venire meno di questa misura determinerebbe un grave danno economico ad oltre 400 mila imprese che occupano oltre tre milioni di dipendenti.

Le misure di efficienza energetica sono inoltre indispensabili per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale vincolanti relativi all’accordo 20-20-20 sottoscritto dal nostro paese in sede europea. Tutti i Paesi industrializzati stanno sostenendo con misure rilevanti sia la ricerca e l’innovazione tecnologica che l’economia verde quali fondamentali driver di crescita e di opportunità per lo sviluppo di nuove imprese e la conseguente creazione di nuova occupazione.

Un decreto confermerà la detrazione del 55%

I tecnici del governo stanno lavorando ad una proroga delle detrazioni per il risparmio energetico, premiando con l’aliquota del 55% gli interventi che presentano il miglior rapporto tra costo dell’intervento e risparmio energetico realizzato. Gli altri, invece, potrebbero passare al 36 per cento.

Il problema è che, stando alla legge, entro il 31 dicembre dovrebbero essere effettuati gli ultimi bonifici: quelli successivi non saranno più detraibili (Per ulteriori informazioni controllate la F.A.Q. n. 65 dal sito ENEA)

Ma la ragione profonda del provvedimento è quella del risparmio energetico, come evidenzia Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico, incaricato di occuparsi della questione: «Come ministero puntiamo alla proroga, che s’inquadra nelle politiche per l’efficienza energetica, anche perché non possiamo dimenticare gli obblighi europei, che prevedono la riduzione dei consumi del 20% entro il 2020. Cerchiamo di farlo attraverso tre politiche: i certificati bianchi, gli standard per la certificazione energetica degli edifici e, naturalmente, il 55 per cento».

L’ostacolo – dice Saglia – è il costo per l’erario: «Anche se, in sintonia con l’Economia, la proroga dovrebbe essere inserita nel decreto di fine anno, l’ex milleproroghe. Del resto l’agevolazione è in vigore dal 2007, ha prodotto investimenti per 11 miliardi e un mancato gettito per 6 miliardi, contro un un incremento delle entrate di 3,2 miliardi e un risparmio in bolletta di 3 miliardi. In sostanza, si andrebbe in pari, senza contare che se non certifichiamo questi risparmi in bolletta l’Unione europea ci multa».

Resterebbe, a questo punto, la definizione della ristrutturazione dell’agevolazione: «La maggior parte del peso è dato dagli infissi», dice Saglia. Ed è proprio il tipo di intervento che costa di più: 2,82 euro (nel 2008) per ogni kWh annuo risparmiato, a fronte di di una riqualificazione energetica globale (1,09 euro/kWh) o una caldaia ad alto rendimento (1,12 euro/kWh). Si tratta di 495 GWh annui risparmiati con 131.500 interventi, ciascuno del costo medio 12.400 euro e un risparmio medio di 2,56 MWh annui. Un nuovo impianto termico ad alta efficienza fa risparmiare quattro volte tanto e costa praticamente lo stesso. «È una forzatura», ribatte Pietro Gimelli, direttore generale Uncsaal (produttori di infissi): «Il serramento porta un risparmio energetico minore ma è una spesa fattibile per tutti. In quanti potrebbero decidere l’investimento per un cappotto termico?».

«L’obiettivo – dice Saglia – è un impatto sui conti pubblici con 150 milioni di euro. Si cercherà di fare una riduzione di aliquota per i prodotti con minor rendimento energetico a fronte della spesa. E stiamo valutando anche una gradualità delle aliquote di detrazione da applicare in base al numero di metri quadrati interessati dai lavori. In ogni caso, entro novembre saremo in grado di definire la questione».

[Fonte: ilsole24ore.com ]

Ministeri al lavoro per la proroga del 55%

Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, durante un convegno dell’Adiconsum conferma che il Ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico stanno lavorando dietro le quinte per prorogare la detrazione fiscale del 55%:

Stiamo lavorando con il ministero dell’Economia per dare un futuro a una misura che rappresenta un driver importante per lo sviluppo e la crescita – ha detto il sottosegretario – speriamo di riuscire a prorogare questa misura nonostante le difficoltà di bilancio, magari con regole più selettive”.

Saglia ha poi sottolineato che tale misura non dovrebbe comportare “un esborso erariale ma un saldo quanto meno alla pari”.

Proroga della detrazione fiscale del 55% nel 2011

Roberto Moneta, funzionario del Dipartimento Energia del Ministero per lo Sviluppo Economico, intervenendo ad un workshop intitolato La sfida energetica: un’opportunità per le imprese di costruzioni. Prestazioni energetiche ed evoluzione del mercato residenziale”, organizzato il 21 settembre 2010 dall’Ance, ha annunciato che gli Gli uffici tecnici del Ministero dello Sviluppo economico sono al lavoro per proporre ai Ministri competenti una proroga della detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici (Attualmente in scadenza il 31 dicembre 2010) e una ricalibratura delle norme e quote disponibili per promuovere maggiormente gli interventi più efficaci in termini di risparmio energetico e una riduzione degli oneri per lo Stato.

Per il momento – ha precisato Moneta – si tratta una proposta tecnica da porre all’attenzione dei ministri interessati.

Nel corso dell’incontro, il Vice Presidente dell’Ance, Piero Torretta, ha fatto notare che nei tre anni di applicazione la detrazione ha consentito di raggiunger solo il 10% dell’obiettivo di risparmio energetico fissato dal Piano d’Azione nazionale al 2016 (4.500 GW rispetto ai 42.000), è indispensabile – ha affermato Torretta – prevedere una proroga della sua vigenza, rimodulando però il beneficio in modo da “premiare” gli interventi di riqualificazione che consentano di ottenere un significativo risparmio energetico.

La Camera chiede di prorogare la detrazione irpef del 55%

“Prevedere la proroga – con successivo atto normativo – della detrazione fiscale di cui all’articolo 1, comma 20, della legge 244/2007, ora in vigore solo fino al 31 dicembre 2010, per interventi di riqualificazione energetica degli edifici”.

L’ennesima richiesta di prorogare la detrazione fiscale del 55% arriva dalla Commissione Ambiente della Camera ed è inserita nel parere sulla legge di conversione del DL 78/2010 Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, ovvero la manovra finanziaria.

Per effetto della Finanziaria 2008 (Legge 244/2007) infatti, la detrazione scadrà il 31 dicembre 2010 e, già da diversi mesi, sia il Parlamento che gli operatori del settore stanno chiedendo al Governo di prolungare l’agevolazione.

[Fonte: Edilportale]

55% operativa la ritenuta d’acconto

Entra in vigore la ritenuta d’acconto sulle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, così come previsto dall’articolo 25 del Decreto Legge 78/2010, recante misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica.

Dal primo luglio, infatti, tutte le banche italiane e le Poste Italiane S.p.A opereranno una ritenuta d’acconto del 10% sull’Irpef sui pagamenti effettuati mediante bonifico per usufruire delle detrazioni fiscali del 55%. La ritenuta sarà applicata sugli importi versati a favore dei soggetti che eseguono lavori di ristrutturazione e di riqualificazione energetica.

Ritenuta d’acconto del 10% sui pagamenti relativi alle detrazioni del 36% e del 55%

Dal 1° luglio 2010 le banche e Poste Italiane SPA opereranno una ritenuta d’acconto del 10% sull’Irpef sui pagamenti effettuati mediante bonifico per usufruire delle detrazioni fiscali del 36% e del 55%. La ritenuta sarà applicata sugli importi versati a favore dei soggetti che eseguono lavori di ristrutturazione e di riqualificazione energetica. Un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate individuerà le tipologie di pagamenti e gli adempimenti relativi alla certificazione e alla dichiarazione delle ritenute operate.