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Incentivi: novità in arrivo con il nuovo decreto per la crescita

Altre novità in arrivo nel nuovo decreto per la crescita che il Governo sta mettendo a punto in queste ore: nella prima bozza circolata in questi giorni vengono infatti proposti un abbassamento della spesa massima detraibile per alcuni interventi (pannelli solari e fotovoltaico) e una diversificazione del limite di spesa per altri (generatori termici e pompe di calore), a fronte di un prolungamento degli incentivi stessi, sulla strada della stabilizzazione.

Per gli infissi, piccole caldaie o pompe di calore si ripropone una detrazione, ma con percentuali più basse, molto probabilmente del 41%.

Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, ha affermato che “la procedura dell’Europa contro l’Italia sul rendimento energetico degli edifici è uno stimolo in più a inserire la detrazione del 55% nel Decreto Sviluppo” e che “la proroga delle detrazioni del 55% è uno strumento anticiclico perché consente di fare crescita economica ed è fondamentale estenderla per un periodo adeguato così da stimolare anche investimenti più cospicui”.

[Fonte : ExpoClima.net]

Possibili modifiche alla detrazione IRPEF del 55%

Il sottosegretario Stefano Saglia, anche con il contributo dei dati dell’Enea, ha messo a punto una proposta che ridurrebbe l’impatto per lo stato a soli 150 milioni fissando però dei paletti decisamente più rigidi. «Si adotterebbe la diversificazione delle aliquote di detrazione – spiega Saglia – quella per finestre e impianti scenderebbe al 41% mentre verrebbe confermato il 55% per tutti gli altri interventi». In più verrebbero introdotti dei tetti di spesa per unità di misura, ovvero 440 euro per metro quadro per le finestre; 600 euro per metro quadro per il solare e 9.000 euro per gli impianti. Con onere complessivo per lo stato, attualizzato al 2010, che arriva appunto a 150 milioni. L’alternativa, secondo lo schema progettato dal ministero, potrebbe essere quella di finanziare i contributi equivalenti con risorse prelevate sulle tariffe.
Nonostante lo sforzo dello Sviluppo, però, secondo Marco Milanese l’ipotesi più plausibile attualmente è ancora quella di una proroga dell’agevolazione così com’è, decidendo solamente se inserirla nel cosiddetto decreto milleproroghe o se al contrario, numeri permettendo, sia possibile anticiparlo già in aula con un emendamento alla legge di stabilità.
[Fonte: ilsole24ore.com]

Possibile detrazione irpef del 55% più restrittiva?

Alessandro Arona scrive nel sito del Sole24ore.com che ci sono forti possibilità che venga inserita la proroga delle detrazioni fiscali per gli interventi di risparmio energetico negli edifici nel decreto milleproroghe di fine anno.
Da mesi il governo, tramite il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, aveva fatto capire che si stava lavorando a un’ipotesi di proroga del 55% «più selettiva» di quella attuale. E cioè che, seguendo i suggerimenti del Cresme, premiasse gli interventi più efficienti come risparmio energetico, quali cappotti termici a muri e solai, caldaie, pannelli solari, e abbassasse invece le aliquote e i tetti di spesa per le finestre, finora gli interventi più utilizzati ma poco produttivi (da soli) in termini di risparmio energetico.
Sarà quindi molto probabile che il governo crei una nuova versione della detrazione per il risparmio energetico degli edifici con tetti più limitati sia in termini economici che prestazionali.

Un decreto confermerà la detrazione del 55%

I tecnici del governo stanno lavorando ad una proroga delle detrazioni per il risparmio energetico, premiando con l’aliquota del 55% gli interventi che presentano il miglior rapporto tra costo dell’intervento e risparmio energetico realizzato. Gli altri, invece, potrebbero passare al 36 per cento.

Il problema è che, stando alla legge, entro il 31 dicembre dovrebbero essere effettuati gli ultimi bonifici: quelli successivi non saranno più detraibili (Per ulteriori informazioni controllate la F.A.Q. n. 65 dal sito ENEA)

Ma la ragione profonda del provvedimento è quella del risparmio energetico, come evidenzia Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico, incaricato di occuparsi della questione: «Come ministero puntiamo alla proroga, che s’inquadra nelle politiche per l’efficienza energetica, anche perché non possiamo dimenticare gli obblighi europei, che prevedono la riduzione dei consumi del 20% entro il 2020. Cerchiamo di farlo attraverso tre politiche: i certificati bianchi, gli standard per la certificazione energetica degli edifici e, naturalmente, il 55 per cento».

L’ostacolo – dice Saglia – è il costo per l’erario: «Anche se, in sintonia con l’Economia, la proroga dovrebbe essere inserita nel decreto di fine anno, l’ex milleproroghe. Del resto l’agevolazione è in vigore dal 2007, ha prodotto investimenti per 11 miliardi e un mancato gettito per 6 miliardi, contro un un incremento delle entrate di 3,2 miliardi e un risparmio in bolletta di 3 miliardi. In sostanza, si andrebbe in pari, senza contare che se non certifichiamo questi risparmi in bolletta l’Unione europea ci multa».

Resterebbe, a questo punto, la definizione della ristrutturazione dell’agevolazione: «La maggior parte del peso è dato dagli infissi», dice Saglia. Ed è proprio il tipo di intervento che costa di più: 2,82 euro (nel 2008) per ogni kWh annuo risparmiato, a fronte di di una riqualificazione energetica globale (1,09 euro/kWh) o una caldaia ad alto rendimento (1,12 euro/kWh). Si tratta di 495 GWh annui risparmiati con 131.500 interventi, ciascuno del costo medio 12.400 euro e un risparmio medio di 2,56 MWh annui. Un nuovo impianto termico ad alta efficienza fa risparmiare quattro volte tanto e costa praticamente lo stesso. «È una forzatura», ribatte Pietro Gimelli, direttore generale Uncsaal (produttori di infissi): «Il serramento porta un risparmio energetico minore ma è una spesa fattibile per tutti. In quanti potrebbero decidere l’investimento per un cappotto termico?».

«L’obiettivo – dice Saglia – è un impatto sui conti pubblici con 150 milioni di euro. Si cercherà di fare una riduzione di aliquota per i prodotti con minor rendimento energetico a fronte della spesa. E stiamo valutando anche una gradualità delle aliquote di detrazione da applicare in base al numero di metri quadrati interessati dai lavori. In ogni caso, entro novembre saremo in grado di definire la questione».

[Fonte: ilsole24ore.com ]

Ministeri al lavoro per la proroga del 55%

Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, durante un convegno dell’Adiconsum conferma che il Ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico stanno lavorando dietro le quinte per prorogare la detrazione fiscale del 55%:

Stiamo lavorando con il ministero dell’Economia per dare un futuro a una misura che rappresenta un driver importante per lo sviluppo e la crescita – ha detto il sottosegretario – speriamo di riuscire a prorogare questa misura nonostante le difficoltà di bilancio, magari con regole più selettive”.

Saglia ha poi sottolineato che tale misura non dovrebbe comportare “un esborso erariale ma un saldo quanto meno alla pari”.