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Linee Guida Certificazione Energetica Nazionale

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 158 del 10 luglio 2009 il decreto dello Sviluppo economico sulla certificazione energetica degli edifici, che porta a regime, anche nelle regioni che non hanno ancora legiferato in materia, l’attestato di certificazione energetica (Ace) in luogo dell’attestato di qualificazione energetica (Aqe), finora vigente nelle sole regioni che hanno disciplinato questa tematica.
Il decreto ha il fine di rendere omogenea, coordinata e immediatamente operativa la certificazione energetica degli edifici su tutto il territorio nazionale.

Certificazione energetica linee guida

Veneto approva il “piano casa”

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato il testo di legge “Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per l’utilizzo dell’edilizia sostenibile”, meglio conosciuto come “piano casa”. Il provvedimento, presentato dalla Giunta veneta il 10 marzo scorso e licenziato dalla commissione il 21 aprile, anticipa l’atteso decreto legge che il governo ha annunciato a fine marzo alle Regioni.
Il testo approvato prevede la possibilità di ampliare le prime case del 20% del volume esistente, compreso l’eventuale recupero dei sottotetti, con esclusione delle abitazioni costruite dopo il 1989, di quelle ubicate nei centri storici o in aree di inedificabilità assoluta e di quelle oggetto di specifiche norme di tutela. Basterà la sola dichiarazione di inizio di attività (Dia) e sarà possibile usufruire di sconti del 60% sugli oneri di costruzione; oneri che saranno nulli per interventi su residenze di disabili. Sempre del 20% si potranno ampliare immobili non residenziali; la percentuale sale al 30% per interventi di abbattimento e ricostruzione di edifici, residenziali e non, e al 40% se vengono impiegate tecniche di edilizia sostenibile e utilizzate fonti di energia rinnovabili.

Nel corso del lungo dibattito la bozza presentata dalla Giunta è stata modificata in alcuni punti. In particolare, è stato introdotta la possibilità di ampliamento di attività produttive solo in zona propria e il principio di silenzio-diniego dei Comuni che dovranno, entro il prossimo 30 ottobre, decidere se e con quali limiti applicare la nuova legge; in caso di mancato pronunciamento la Giunta avrà 15 giorni per nominare un commissario ad acta per convocare il Consiglio comunale e farlo deliberare sull’eventuale adozione delle nuove disposizioni.
[Fonte: Il gazzettino]

Impianti ad anello

Il sistema di climatizzazione ad anello d’acqua (Water Loop Heat Pump) è diffuso negli Stati Uniti da più di 30 anni mentre risulta ancora poco utilizzato in Europa.

Impianto ad anello I suoi pregi si possono riassumere in semplicità, flessibilità d’uso ed efficienza energetica. Esso è basato sull’impiego di apparecchi autonomi a pompa di calore acqua-aria, collegati tra loro da un anello d’acqua che funge da sorgente di calore in fase invernale e da sistema di smaltimento di calore in fase estiva. Integrato da un sistema di distribuzione di aria primaria, l’impianto consente una regolazione individuale della temperatura ambiente in ogni stagione ed offre prestazioni analoghe ad un sistema a fan-coil a 4 tubi, ma con ingombri ridotti grazie all’impiego di soli 2 tubi che, date le temperature in gioco, non necessitano di isolamento termico. Il sistema è particolarmente adatto per utenze quali uffici, alberghi e centri commerciali, in particolare se caratterizzati da carichi di raffreddamento anche nel periodo invernale. In edifici caratterizzati da esposizioni diverse l’anello d’acqua consente infatti di realizzare in modo efficace e semplice il recupero di calore. Nel momento in cui alcune unità funzionano in regime di raffreddamento e le restanti sono contemporaneamente in regime di riscaldamento, il calore che le prime asportano dall’ambiente viene infatti trasferito tramite l’anello d’acqua alle zone che devono essere riscaldate, oppure ad un serbatoio di accumulo. Nel caso in cui si verifica l’eguaglianza tra carichi di raffreddamento e di riscaldamento, l’anello d’acqua si trova in equilibrio termico (temperatura compresa tra 16 e 35 °C) e non si verifica alcun prelievo di energia, ad eccezione dei consumi elettrici per l’azionamento delle pompe di calore. Se si superano tali limiti di temperatura dell’acqua dell’anello è necessario ricorrere all’integrazione o allo smaltimento di calore.
I costi di investimento risultano in genere più elevati rispetto agli impianti tradizionali: i potenziali risparmi nei costi di esercizio devono quindi essere calcolati mediante un’accurata analisi energetica sulla base di un’esatta definizione delle condizioni di progetto e di una simulazione dei profili giornalieri e stagionali dei carichi di raffreddamento e di riscaldamento di ciascuna zona.
Il fluido frigorigeno impiegato negli apparecchi è l’R407C. Le unità sono disponibili nelle comuni tipologie per installazione in ambiente a pavimento (con o senza mobiletto) oppure nel controsoffitto canalizzabile (orizzontale e verticale), nella versione per il trattamento dell’aria primaria ed in quella Roof Top per centri commerciali. Gli apparecchi a pavimento sono dotati di compressori rotativi mentre quelli canalizzabili e quelli per l’aria primaria sono equipaggiati con compressori scroll.

[Bibliografia: RCI / Giuseppe Frigerio, Eleca s.p.a.]