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Archivio mensile 19 Novembre 2010

Il testo dell’emendamento per il rinnovo

Vi riporto il testo dell’emendamento votato alla camera per il rinnovo della detrazione irpef del 55%:
Art. 1 Comma 47-bis. “Le disposizioni di cui l’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si applicano, nella misura ivi prevista, anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2011. La detrazione spettante ai sensi del presente comma è ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e all’articolo 29, comma 6 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, della legge 28 gennaio 2009, n.2.”

Ecobonus salvo per altri 12 mesi

La possibilità di utilizzare l’agevolazione fino al 31 dicembre 2011, diluendola in 10 anni e non più in 5, alla fine ha trovato posto nell’emendamento depositato dal relatore Marco Milanese (Pdl). Nei giorni scorsi il vice ministro dell’Economia, Giuseppe Vegas, aveva anticipato la possibilità di introdurre con un emendamento alla Camera, dove si discute la Legge di stabilità, la proroga alla detrazione. Ora l’emendamento è stato depositato e sarà con ogni probabilità approvato.

Possibili modifiche alla detrazione IRPEF del 55%

Il sottosegretario Stefano Saglia, anche con il contributo dei dati dell’Enea, ha messo a punto una proposta che ridurrebbe l’impatto per lo stato a soli 150 milioni fissando però dei paletti decisamente più rigidi. «Si adotterebbe la diversificazione delle aliquote di detrazione – spiega Saglia – quella per finestre e impianti scenderebbe al 41% mentre verrebbe confermato il 55% per tutti gli altri interventi». In più verrebbero introdotti dei tetti di spesa per unità di misura, ovvero 440 euro per metro quadro per le finestre; 600 euro per metro quadro per il solare e 9.000 euro per gli impianti. Con onere complessivo per lo stato, attualizzato al 2010, che arriva appunto a 150 milioni. L’alternativa, secondo lo schema progettato dal ministero, potrebbe essere quella di finanziare i contributi equivalenti con risorse prelevate sulle tariffe.
Nonostante lo sforzo dello Sviluppo, però, secondo Marco Milanese l’ipotesi più plausibile attualmente è ancora quella di una proroga dell’agevolazione così com’è, decidendo solamente se inserirla nel cosiddetto decreto milleproroghe o se al contrario, numeri permettendo, sia possibile anticiparlo già in aula con un emendamento alla legge di stabilità.
[Fonte: ilsole24ore.com]

Possibile detrazione irpef del 55% più restrittiva?

Alessandro Arona scrive nel sito del Sole24ore.com che ci sono forti possibilità che venga inserita la proroga delle detrazioni fiscali per gli interventi di risparmio energetico negli edifici nel decreto milleproroghe di fine anno.
Da mesi il governo, tramite il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, aveva fatto capire che si stava lavorando a un’ipotesi di proroga del 55% «più selettiva» di quella attuale. E cioè che, seguendo i suggerimenti del Cresme, premiasse gli interventi più efficienti come risparmio energetico, quali cappotti termici a muri e solai, caldaie, pannelli solari, e abbassasse invece le aliquote e i tetti di spesa per le finestre, finora gli interventi più utilizzati ma poco produttivi (da soli) in termini di risparmio energetico.
Sarà quindi molto probabile che il governo crei una nuova versione della detrazione per il risparmio energetico degli edifici con tetti più limitati sia in termini economici che prestazionali.

Vegas cambia idea? Un lume di speranza per la proroga del 55%

Il governo ha annunciato che valuterà la presentazione nell’aula della Camera di un emendamento al ddl stabilità per prorogare il bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. L’apertura è arrivata dal viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas durante l’esame dell’ex finanziaria in commissione Bilancio.

«Faremo una riflessione da qui all’aula – ha detto Vegas – per valutare il problema e presentare un emendamento in Aula che recepisca l’argomento». Il governo, ha spiegato Vegas, si era già impegnato a inserire la proroga dell’ecobonus nel prossimo decreto milleproroghe. Tuttavia, «molte affermazioni» fatte nel dibattito in commissione Bilancio «sono assolutamente condivisibili. In un momento di difficoltà dell’economia è sicuramente utile creare qualche stimolo alla domanda». Per questo, ha aggiunto il viceministro dell’Economia, «per l’aula mi riservo di fornire una documentazione sugli effettivi costi del provvedimento».

L’eliminazione del bonus del 55% per l’efficienza energetica risulta incompatibile con l’impegno assunto in sede europea di riduzione del gas serra e il venire meno di questa misura determinerebbe un grave danno economico ad oltre 400 mila imprese che occupano oltre tre milioni di dipendenti.

Le misure di efficienza energetica sono inoltre indispensabili per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale vincolanti relativi all’accordo 20-20-20 sottoscritto dal nostro paese in sede europea. Tutti i Paesi industrializzati stanno sostenendo con misure rilevanti sia la ricerca e l’innovazione tecnologica che l’economia verde quali fondamentali driver di crescita e di opportunità per lo sviluppo di nuove imprese e la conseguente creazione di nuova occupazione.

Vegas, salta bonus 55% eco-ristrutturazioni

Il ‘pacchetto’ sviluppo che entrera’ nella Legge di Stabilita’ si asciuga: sara’ di 5, massimo 5,5 miliardi rispetto ai 7 delle ”esigenze minime” indicati ieri dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Insomma si ridurranno le spese (sia le misure, sia la durata temporale) e resteranno invariate le voci di entrata. Quindi la ‘quadra’ sembra trovata e la strada appare ora piu’ in discesa. Tra le ‘grandi escluse’ il rifinanziamento dei bonus per gli eco-interventi sul patrimonio edilizio. Una decisione che i Verdi bocciano come ”grave” e io mi permetto di aggiungere catastrofica per tutta l’economia che si è creata in questi anni.
[Fonte: Ansa.it]

Un decreto confermerà la detrazione del 55%

I tecnici del governo stanno lavorando ad una proroga delle detrazioni per il risparmio energetico, premiando con l’aliquota del 55% gli interventi che presentano il miglior rapporto tra costo dell’intervento e risparmio energetico realizzato. Gli altri, invece, potrebbero passare al 36 per cento.

Il problema è che, stando alla legge, entro il 31 dicembre dovrebbero essere effettuati gli ultimi bonifici: quelli successivi non saranno più detraibili (Per ulteriori informazioni controllate la F.A.Q. n. 65 dal sito ENEA)

Ma la ragione profonda del provvedimento è quella del risparmio energetico, come evidenzia Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico, incaricato di occuparsi della questione: «Come ministero puntiamo alla proroga, che s’inquadra nelle politiche per l’efficienza energetica, anche perché non possiamo dimenticare gli obblighi europei, che prevedono la riduzione dei consumi del 20% entro il 2020. Cerchiamo di farlo attraverso tre politiche: i certificati bianchi, gli standard per la certificazione energetica degli edifici e, naturalmente, il 55 per cento».

L’ostacolo – dice Saglia – è il costo per l’erario: «Anche se, in sintonia con l’Economia, la proroga dovrebbe essere inserita nel decreto di fine anno, l’ex milleproroghe. Del resto l’agevolazione è in vigore dal 2007, ha prodotto investimenti per 11 miliardi e un mancato gettito per 6 miliardi, contro un un incremento delle entrate di 3,2 miliardi e un risparmio in bolletta di 3 miliardi. In sostanza, si andrebbe in pari, senza contare che se non certifichiamo questi risparmi in bolletta l’Unione europea ci multa».

Resterebbe, a questo punto, la definizione della ristrutturazione dell’agevolazione: «La maggior parte del peso è dato dagli infissi», dice Saglia. Ed è proprio il tipo di intervento che costa di più: 2,82 euro (nel 2008) per ogni kWh annuo risparmiato, a fronte di di una riqualificazione energetica globale (1,09 euro/kWh) o una caldaia ad alto rendimento (1,12 euro/kWh). Si tratta di 495 GWh annui risparmiati con 131.500 interventi, ciascuno del costo medio 12.400 euro e un risparmio medio di 2,56 MWh annui. Un nuovo impianto termico ad alta efficienza fa risparmiare quattro volte tanto e costa praticamente lo stesso. «È una forzatura», ribatte Pietro Gimelli, direttore generale Uncsaal (produttori di infissi): «Il serramento porta un risparmio energetico minore ma è una spesa fattibile per tutti. In quanti potrebbero decidere l’investimento per un cappotto termico?».

«L’obiettivo – dice Saglia – è un impatto sui conti pubblici con 150 milioni di euro. Si cercherà di fare una riduzione di aliquota per i prodotti con minor rendimento energetico a fronte della spesa. E stiamo valutando anche una gradualità delle aliquote di detrazione da applicare in base al numero di metri quadrati interessati dai lavori. In ogni caso, entro novembre saremo in grado di definire la questione».

[Fonte: ilsole24ore.com ]

Primi segnali di movimento dalla Camera

La Commissione Industria, nell’esame del disegno di legge Stabilita` 2011 (DDL 3778/C) ha presentato un Ordine del giorno, accolto da Governo, sul sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili.

Con il documento approvato si impegna l`Esecutivo a: “dare seguito al sistema di incentivi alle fonti rinnovabili, anche in grado di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e a riconfermare la misura fiscale ai fini della riqualificazione energetica degli edifici, trasformandola in intervento strutturale fra tutte le tecnologie riconosciute effettivamente efficienti, estendendo il beneficio fiscale anche alle amministrazioni pubbliche

[Fonte: Casa&Clima.com]